Al centro della salute
   

tratto da Famiglia Cristiana n. 44 del 2004 pagina 116  

   







 


Il tiro con l'arco è uno sport per ogni età. Fa bene, si può praticare tutto l'anno, all'aperto e al chiuso. E' da provare, dunque, non solo da seguire in Tv, quando ci sono le Olimpiadi

Avete visto in Tv le Olimpiadi di Atene?
Vi ricordate di un arciere italiano, Marco Galiazzo? Quello paffuto, occhialuto, timido e un po' impacciato: proprio il contrario di come ci si aspetta debba essere un atleta. Ebbene, ha vinto la medaglia d'oro, ha messo in fila i migliori arcieri di tutto il mondo.

Insomma, guardando Galiazzo si capisce che il tiro con l'arco è uno sport alla portata di tutti, non riservato a un'élite di superman. Tant'è vero che il numero dei praticanti in Italia sta crescendo, come pure quello dei tesserati della
Fitarco, la federazione sportiva inquadrata nel Coni, il comitato olimpico nazionale. Cerchiamo di conoscere meglio il
perché di questo feeling per arco e frecce.

Adatto a ogni età
Il tiro con l'arco è praticabile fin da piccoli, a partire dai 5-6 anni, e si può continuare anche oltre i 60 anni. Non ci sono particolari controindicazioni, tranne per chi ha grossi problemi alla schiena.
"È un'attività sportiva", commenta il medico dello sport Stefano Respizzi, "ottima per sviluppare le doti neuromotorie, in quanto migliora la coordinazione dei movimenti e la capacità di concentrazione. Non occorre essere forzuti, tuttavia l'impegno muscolare è comunque discreto perché, oltre a controllare l'allineamento tra occhio, mirino e bersaglio, è necessario eseguire una complessa sequenza di azioni per scoccare la freccia: il solo tendere l'arco
può richiedere uno sforzo paragonabile allo spostamento di un peso di parecchi chili".
I benefici fisici sono notevoli: si tonificano i muscoli del busto, delle braccia e delle spalle, che nella vita da sedentari sono tra i più penalizzati. Per un benessere a tutto tondo, però, bisogna affiancare al tiro con l'arco un'attività motoria che faccia lavorare di più le gambe, il cuore e i polmoni: camminare a passo spedito, correre,
pedalare, nuotare.
Senza dimenticare lo stretching per rendere elastiche la muscolatura e le articolazioni della parte superiore del corpo.
Scoccare frecce all'aperto, in mezzo al verde, aiuta inoltre a rilassarsi. Ma se si partecipa a una gara, le cose
cambiano, perché non c'è pausa della concentrazione e, se una freccia non va a bersaglio, non si può scaricare la rabbia dando la colpa ad altri: la sfida è contro sé stessi, ed è per questo che ci vuole davvero una calma... olimpica per mantenere il più possibile la testa lucida e i muscoli sciolti e scattanti.

 

No all'improvvisazione

la strada migliore per emulare Robin Hood e quella di rivolgersi a una delle società affiliate alla Fitarco (per informazioni si telefona allo 06/36.85.65.03, o si visita il sito internet www.fitarco-italia.org, oppure si manda una e-mail all'indirizzo fitarco@fitarco-italia.org) e chiedere di provare: se il test convince, ci si iscrive per frequentare regolarmente i campi di tiro, che sono sia all'aperto, sia al chiuso.

Le specialità più gettonate sono due: il tiro alla targa (un bersaglio rotondo posto a una distanza che varia da 18 a 90 metri) in piano; il percorso di campagna, simile a un campo di golf con i bersagli al posto delle buche. Per gli appassionati della montagna e della neve, vi è pure lo skiarc, accoppiata di sci di fondo e frecce: si scia, ci si ferma in piazzole per mirare al bersaglio, quindi si riparte fino alla successiva postazione. Un esercizio completo e gratificante, a cui e bene dedicarsi solo dopo avere sentito il parere del medico di fiducia.

Tre sono i modelli principali di arco, più o meno sofisticati e più o meno costosi. Non è richiesto alcun permesso per l'acquisto, perché l'arco sportivo non è considerato un'arma. Però, va da sé, lo si deve usare unicamente negli impianti di tiro.
Al debutto è preferibile evitare attrezzi troppo impegnativi, duri e pesanti, difficili da dominare: si rischiano figuracce, impacci tecnici, guai muscolari e articolari. Meglio optare per un arco tecnologicamente poco raffinato, ma più dodle da
maneggiare e facile da tendere: cosi ci si sente a proprio agio e invogliati a proseguire, senza se e senza ma.
Non lasciarsi inoltre tentare dal fai-da-te, ma affidarsi sin dall'inizio a un istruttore esperto per imparare i gesti tecnici come si deve: l'improvvisazione si paga molto spesso con una fatica maggiore e con carenze di impostazione che è poi arduo superare. E il bersaglio sembra sempre cosi minuscolo e lontano.

Ovviamente puoi rivolgerti anche alla nostra compagnia!