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Il tiro con l'arco è uno sport per ogni età. Fa
bene, si può praticare tutto l'anno, all'aperto e al chiuso.
E' da provare, dunque, non solo da seguire in Tv, quando ci sono
le Olimpiadi
Avete visto in Tv le
Olimpiadi di Atene?
Vi ricordate di un arciere italiano, Marco Galiazzo? Quello paffuto,
occhialuto, timido e un po' impacciato: proprio il contrario
di come ci si aspetta debba essere un atleta. Ebbene, ha vinto
la medaglia d'oro, ha messo in fila i migliori arcieri di tutto
il mondo.
Insomma, guardando Galiazzo si capisce che il tiro con l'arco
è uno sport alla portata di tutti, non riservato a un'élite
di superman. Tant'è vero che il numero dei praticanti
in Italia sta crescendo, come pure quello dei tesserati della
Fitarco, la federazione sportiva inquadrata nel Coni, il comitato
olimpico nazionale. Cerchiamo di conoscere meglio il
perché di questo feeling per arco e frecce.
Adatto
a ogni età
Il tiro con l'arco è praticabile fin da piccoli, a partire
dai 5-6 anni, e si può continuare anche oltre i 60 anni.
Non ci sono particolari controindicazioni, tranne per chi ha
grossi problemi alla schiena.
"È un'attività sportiva", commenta il
medico dello sport Stefano Respizzi, "ottima per sviluppare
le doti neuromotorie, in quanto migliora la coordinazione dei
movimenti e la capacità di concentrazione. Non occorre
essere forzuti, tuttavia l'impegno muscolare è comunque
discreto perché, oltre a controllare l'allineamento tra
occhio, mirino e bersaglio, è necessario eseguire una
complessa sequenza di azioni per scoccare la freccia: il solo
tendere l'arco
può richiedere uno sforzo paragonabile allo spostamento
di un peso di parecchi chili".
I benefici fisici sono notevoli: si tonificano i muscoli del
busto, delle braccia e delle spalle, che nella vita da sedentari
sono tra i più penalizzati. Per un benessere a tutto tondo,
però, bisogna affiancare al tiro con l'arco un'attività
motoria che faccia lavorare di più le gambe, il cuore
e i polmoni: camminare a passo spedito, correre,
pedalare, nuotare.
Senza dimenticare lo stretching per rendere elastiche la muscolatura
e le articolazioni della parte superiore del corpo.
Scoccare frecce all'aperto, in mezzo al verde, aiuta inoltre
a rilassarsi. Ma se si partecipa a una gara, le cose
cambiano, perché non c'è pausa della concentrazione
e, se una freccia non va a bersaglio, non si può scaricare
la rabbia dando la colpa ad altri: la sfida è contro sé
stessi, ed è per questo che ci vuole davvero una calma...
olimpica per mantenere il più possibile la testa lucida
e i muscoli sciolti e scattanti.
No
all'improvvisazione
la strada migliore per
emulare Robin Hood e quella di rivolgersi a una delle società
affiliate alla Fitarco (per informazioni si telefona allo 06/36.85.65.03,
o si visita il sito internet www.fitarco-italia.org,
oppure si manda una e-mail all'indirizzo fitarco@fitarco-italia.org)
e chiedere di provare: se il test convince, ci si iscrive per
frequentare regolarmente i campi di tiro, che sono sia all'aperto,
sia al chiuso.
Le specialità più gettonate sono due: il tiro alla
targa (un bersaglio rotondo posto a una distanza che varia da
18 a 90 metri) in piano; il percorso di campagna, simile a un
campo di golf con i bersagli al posto delle buche. Per gli appassionati
della montagna e della neve, vi è pure lo skiarc, accoppiata
di sci di fondo e frecce: si scia, ci si ferma in piazzole per
mirare al bersaglio, quindi si riparte fino alla successiva postazione.
Un esercizio completo e gratificante, a cui e bene dedicarsi
solo dopo avere sentito il parere del medico di fiducia.
Tre sono i modelli principali di arco, più o meno sofisticati
e più o meno costosi. Non è richiesto alcun permesso
per l'acquisto, perché l'arco sportivo non è considerato
un'arma. Però, va da sé, lo si deve usare unicamente
negli impianti di tiro.
Al debutto è preferibile evitare attrezzi troppo impegnativi,
duri e pesanti, difficili da dominare: si rischiano figuracce,
impacci tecnici, guai muscolari e articolari. Meglio optare per
un arco tecnologicamente poco raffinato, ma più dodle
da
maneggiare e facile da tendere: cosi ci si sente a proprio agio
e invogliati a proseguire, senza se e senza ma.
Non lasciarsi inoltre tentare dal fai-da-te, ma affidarsi sin
dall'inizio a un istruttore esperto per imparare i gesti tecnici
come si deve: l'improvvisazione si paga molto spesso con una
fatica maggiore e con carenze di impostazione che è poi
arduo superare. E il bersaglio sembra sempre cosi minuscolo e
lontano.
Ovviamente
puoi rivolgerti anche alla nostra
compagnia! |