Fare
centro
Un grande maestro
di tiro con l'arco organizzò una gara tra i suoi allievi
per valutare il loro grado di preparazione.
Nel giorno fissato, un bersaglio di legno con al centro un cerchio
rosso fu legato su un albero ad una estremità della radura.
All'estremità opposta, fu tracciata sul suolo una linea,
dietro la quale si piazzarono i concorrenti.
Un giovane avanzò baldanzosamente, impaziente di dimostrare
la sua abilità.
Afferrò saldamente l'arco e una delle frecce, poi si sistemò
in posizione di tiro.
"Posso tirare, maestro?" chiese.
Il maestro che lo fissava attentamente gli domandò: "Vedi
i grandi alberi che ci circondano?".
"Si, maestro, li vedo benissimo tutt'intorno alla radura".
"Bene", rispose il maestro, "torna con gli altri
perché non sei ancora pronto".
L'allievo, sorpreso, posò l'arco e obbedì.
Un secondo concorrente si fece avanti, prese l'arco e la freccia
e mirò con cura.
Il maestro si portò di fianco all'arciere e gli chiese:
"Puoi vedermi?".
"Sì, maestro, posso vedervi. Siete qui vicino a me".
"Torna a sederti con gli altri" rispose il maestro,
"Tu non potrai mai colpire il bersaglio".
Tutti i partecipanti, gli uni dopo gli altri, afferrarono l'arco
e si prepararono a scoccare la freccia, ma ogni volta il maestro
poneva loro una domanda, ascoltava la risposta e li rimandava
al loro posto.
La folla sorpresa cominciò a rumoreggiare.
Nessuno degli allievi aveva tirato una sola freccia.
Allora si fece avanti il più giovane degli allievi.
Se n'era stato in disparte, silenzioso.
Tese l'arco poi restò perfettamente immobile, gli occhi
fissi davanti a lui.
"Vedi gli uccelli che sorvolano il bosco?" gli chiese
il maestro.
"No, maestro, non li vedo".
"Vedi l'albero sul quale è inchiodato il bersaglio
di legno?"
"No, maestro. non lo vedo".
"Vedi almeno il bersaglio?".
"No, maestro, non lo vedo".
Dalla folla degli spettatori si levò una risata.
Come poteva quel ragazzo colpire il bersaglio se non riusciva
nemmeno a distinguerlo dall'altra parte della radura?
Ma il maestro impose il silenzio e domandò pacatamente
all'allievo: "Allora, dimmi, che cosa vedi?".
"Io vedo un cerchio rosso" rispose il giovane.
"Perfetto" replicò il maestro. "Tu puoi
tirare".
La freccia solcò l'aria sibilando leggera e si piantò
vibrando nel centro del cerchio rosso disegnato sul bersaglio
di legno.