TIRO CON L'ARCO
   

L'attrezzatura - parte 1
   







 

 

L'arco
Tipologicamente gli archi si distinguono in ricurvi e compound.
In commercio è possibile trovare modelli più adatti al tiro e altri più adatti alla caccia.
Qualunque sia il tipo di arco che si vuole utilizzare, occorre trovare il giusto compromesso tra velocità e stabilità.
Il carico o LIBBRAGGIO dell'arco, ovvero la sua forza espressa in libbre, non è l'unico parametro che permette di stabilire le prestazioni dell'attrezzo; responsabile del risultato è ascrivibile anche alla geometria costruttiva.
Nel tiro con l'arco si utilizzano unità di misura anglosassoni:
pollice = simbolo " = valore corrispondente 2,54 cm. = grandezza misurata - la lunghezza
libbra = simbolo Lds = valore corrispondente 453,39 g. = grandezza misurata - la forza
grani = simbolo Gr. = valore corrispondente 0,05 g. = grandezza misurata - la massa

Per iniziare a tirare è comunque consigliabile utilizzare un arco di basso libbraggio: sarà molto più difficile imparare se si è costretti a lottare per tendere una corda.
In linea di massima non si devono superare le 18 lbs per ragazzi fino a 10-12 anni e le 20-25 lbs se si ha più di 16 anni. Si potrà salire di qualche libbra se l'arco scelto sarà un compound.
Per quanto riguarda le dimensioni, invece, occorre che la lunghezza dell'attrezzo sia adeguata all'ALLUNGO dell'arciere.
Ogni arco è costituito da un elemento centrale detto RISER, e da due FLETTENTI che agli estremi sono provvisti di incavi per l'alloggio della corda detti TIP.
Gli archi longbow e i ricurvi devono essere caricati e scaricati, cioè gli si deve mettere la corda ogni qualvolta li si usa, per poi smontarla subito dopo la fine dell'utilizzo.
Ogni attrezzo riporta su di se i dati tecnici che lo caratterizzano, generalmente sulla faccia interna del flettente inferiore (parte che guarda l'arciere).
Esistono archi destri e archi mancini, utilizzabili a seconda dell' OCCHIO DOMINANTE. Gli archi destri s'impugnano con la mano sinistra, mentre la destra tende la corda. Al contrario quelli mancini.
E' bene chiarire che chiameremo mano dell'arco, quella che impugna l'attrezzo, e mano della corda quella è a contatto con la corda. Naturalmente, secondo le relative posizioni, si dirà gomito dell'arco, spalla dell'arco e così via.

L'arco ricurvo
E' un arco veloce, efficace ed esteticamente elegante. E' l'arco normalmente in uso nelle scuole di tiro e infatti è il più indicato per imparare i fondamenti tecnici.
Può essere intero (monolitico) o smontabile (take-down) più diffuso per la maggiore facilità di trasporto.
Durante il tiro, nei flettenti, si sviluppano delle straordinarie forze di trazione sul dorso, e di compressione sul fronte. La differenza tra le une e le altre permette all'arco di accumulare l'energia necessaria a spingere la freccia. Appare evidente, quindi, quanto sia importante la scelta dei materiali impiegati.
Il pregio dei take-down, sta nella possibilità di sostituir loro i flettenti con la massima facilità e rapidità, così da poter incrementare il libbraggio semplicemente acquistando flettenti più forti. La comodità di tali archi sta comunque nell'occupare poco spazio una volta smontati.
Più largo è il flettente, più lenta sarà l'uscita della freccia; più ingombrante e pesante esso apparirà all'estremità, più lento ma stabile risulterà l'arco. E' consigliabile che il RISER, ossia la parte centrale, non superi un terzo dell'intera lunghezza dell'intero arco, così da non avere una trazione disomogenea nel momento di mira. Generalmente oggi i riser hanno misure standard, e in linea di massima non superano i 25" di lunghezza.
Inoltre è bene sapere che più la distanza arco-corda è ridotta (BRACE) più l'arco sarà veloce ma difficile da controllare.

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Il longbow
E' l'arco di Robin Hood e delle guerre medievali. Quando è carico, presenta un'unica incurvatura e nei modelli moderni può essere costituito da più essenze laminate, rinforzate con fibra di vetro.
Nei modelli tradizionali si può utilizzare un'unica essenza, come il tasso, il frassino o l'olmo, oppure due essenze con caratteristiche diverse (per esempio olmo e tasso).
In linea di massima, quando è scarico, il longbow appare diritto.

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Il compound
E' l'arco tecnologico per eccellenza. Utilizza un sistema di carrucole eccentriche e di cavi che consente di ridurre lo sforzo di trazione fino al 65% in fase di mira. E' in grado di scagliare frecce a velocità più elevate rispetto agli archi tradizionali.
Il carico e l'allungo di quest'arco sono adattabili alle caratteristiche e alle esigenze dell'arciere.
All'inizio della trazione, l'arciere che utilizza il compound avverte un aumento molto repentino del carico, fino a giungere a un punto di carico massimo che può durare più o meno a lungo a secondo dei modelli. Questa fase è detta PICCO. Una volta superata, lo sforzo diminuisce progressivamente fino a raggiungere il minimo di trazione, dal 50% al 65% inferiore al carico di picco (peak-weight). E questa è detta VALLE. La percentuale di riduzione del carico di picco si chiama let-off. Se per esempio, il compound è predisposto per un let-off del 65 % e ha un carico di picco di 50 lbs, in valle il carico sarà soltanto di 17,5 lbs.
Nei compound il carico di picco è regolabile per mezzo delle grosse viti che assicurano i flettenti al riser.
La corda e il brace-height
I materiali più frequentemente usati nella fabbricazione delle corde sono il dracon e il fast-flight. Le corde in fast-flight, decisamente meno elastiche e quindi più affidabili, consentono velocità d'uscita della freccia più elevate. Sono le corde maggiormente commercializzate.
Le corde hanno i loop (asole terminali con cui si fissa la stessa ai tip) di misure diverse; quello superiore più largo per consentire il caricamento della corda.
Generalmente i principianti non si pongono il problema della lunghezza della corda e conseguentemente della sua altezza (BRACE-HEIGHT), cioè della distanza tra l'impugnatura (GRIP) e la coda stessa. Questo parametro è uno dei più importanti da tenere in considerazione. Le corde possono venire attorcigliate o srotolate fino a raggiungere la lunghezza e il brace-height desiderati. Pochi centimetri di differenza sono in grado di provocare effetti diversi sul tiro, variando la velocità della freccia. Naturalmente occorre che la corda sia sempre attorcigliata nel senso di avvolgimento del SERVING (protezione della corda), pena lo smembramento di quest'ultimo.
E' importante che l'arco non sia troppo rumoroso al rilascio della freccia. Qualora emetta un suono secco, probabilmente la corda è troppo lunga. Un riferimento abbastanza significativo, per regolarne la lunghezza, è dato dal solco sul fronte dei flettenti entro cui giace in prossimità dei tip: è bene che la corda vi si adagi fino alla fine, ma non oltre.
Per conservare la corda è indispensabile trattarla regolarmente con la cera.

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Il punto d'incocco
E' un segno di riferimento, fissato sulla corda, che serve a posizionare la cocca della freccia sempre al posto giusto. Può essere metallico oppure costituito da una serie di avvolgimento in filo di DRACON (un materiale per fabbricare corde) o FAST FLIGHT (altro materiale ancor più indicato per la produzione di corde) fusi alla fine con una fiamma.
La posizione iniziale deve corrispondere a 1/8" sopra i 90° della squadretta e sopra lo spessore della cocca. Gli aggiustamenti si possono fare successivamente a seconda del tipo di ancoraggio.
Il corretto posizionamento del punto d'incocco verrà evidenziato dal volo della freccia. Se il volo è "pulito" e rettilineo, tutto bene. Se la freccia "cavalcherà", cioè avrà EVIDENTI ondeggiamenti sul piano verticale, la posizione del punto d'incocco non è corretta.
Una corda nuova può subire allungamenti, per questo prima di mettere il punto d'incocco è buona regola lasciare l'arco carico in trazione per qualche ora (dalle 6 alle 12 ore).

Il rest e center-shot
Il dispositivo appoggia freccia (REST) può essere costituito da un supporto in plastica o in metallo, con o senza molla di richiamo, oppure per gli archi tradizionali longbow, un semplice tappetino in pelo naturale.
Il punto in cui la freccia tocca l'arco è di fondamentale importanza, poiché dalla sua corretta posizione dipende quella del CENTER-SHOT, cioè l'asse di proiezione della freccia e sua virtuale direzione di volo, rispetto al piano di scorrimento della corda. Nei longbow questo punto non è regolabile, ed è sempre fortemente spostato rispetto al piano suddetto.
Nell'arco ricurvo e nel compound, è molto importante verificare la sua corretta posizione.
A tale scopo dopo aver appoggiato l'attrezzo ad un reggi-arco, si incocca una freccia e la si traguarda da dietro, proiettando la corda sulla mezzeria dei flettenti (può essere utile far riferimento a viti o bulloni, posti sul riser): in un arco destro la punta della freccia deve apparire a sinistra della corda tra 1/8" e ¼". Se ciò non accade si procede alla correzione del center-shot agendo sul bottone (BERGER).

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Il bottone
Il rest si trova spesso accoppiato a un particolare dispositivo, avvitato sulla parete di finestra, che consente di adattare le frecce all'arco, e di correggere gli eventuali errori in fase di rilascio: il BOTTONE (detto anche berger, ammortizzatore, regolatore di pressione, cushion plunger).
Consiste sostanzialmente in un pistone elastico posto all'altezza del rest, ed ha la possibilità di regolare l'escursione della molla stessa, in modo tale da irrigidire o ammorbidire la pressione esercitata sulla freccia.

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Il mirino
Esistono mirini da tiro e quelli da caccia. I primi sono generalmente dotati di diottre o di lenti d'ingrandimento (per compound). Quelli da caccia sono previsti d'uno o più spilletti detti pin, montati su di una slitta e regolabili lungo gli assi di puntamento.
Gli aggiustamenti si effettuano in base agli errori.
Se la rosata (raggruppamento di 3 o più frecce) è alta, occorrerà spostare il mirino verso l'alto; se invece tende a sinistra, occorrerà spostare il mirino a sinistra.
Per regolare il mirino vale la regola: SEGUIRE SEMPRE L'ERRORE.

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Lo stabilizzatore
La sua funzione principale è quella di contrastare le forze rotatorie indesiderate che possono venire impresse all'arco al momento del rilascio, facendolo cadere in avanti. Più è lungo, più il suo effetto si farà sentire. Su di un arco leggero (in termini di massa) il suo effetto sarà molto evidente. E' possibile togliere o aggiungere pesi per migliorare la stabilità.

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