TIRO CON L'ARCO
   

L'attrezzatura - parte 4
   







 

 

L'arco deve essere idoneo alle caratteristiche fisiche dell'arciere, avere un libbraggio adeguato alla sua forza. All'inizio dell'attività è bene farsi consigliare nella scelta.
Accertarsi che l'arco e le frecce siano compatibili tra loro, almeno in base agli standard della tabella Easton: tirare con frecce inadatte può provocare danni all'attrezzo.
Abituarsi a effettuare un accurato riscaldamento, anche se breve (5-10 min.), prima di incominciare a tirare.

L'allungo
Misurare il proprio allungo è l'operazione preliminare più importante per la scelta e l'utilizzo di un arco e delle frecce, poiché costituisce la premessa necessaria per valutare il carico reale dell'attrezzo.
L'allungo fisiologico dipende dalla lunghezza delle braccia, dalla larghezza delle spalle e dall'assetto di tiro (diverso tra olimpico e compound); esso determina la distanza lineare esistente al momento dell'ancoraggio tra il punto di incocco ed il poggia freccia (rest).
Il metodo più semplice per misurarlo consiste nell'utilizzare una freccia graduata.

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Determinazione del carico reale
Il carico reale di un arco olimpico - tradizionale dipende dall'allungo fisiologico dell'arciere; il libbraggio indicato sul riser o sul flettente è nominale, ossia tenendo come riferimento un allungo AMO (American Manifacturing Organization, cioè l'organismo che ha il compito di definire gli standard arcieristici internazionali), di 28". Più si tende l'arco oltre i 28", maggiore sarà la potenza reale in termini di libbre.
Vale la regola: ad ogni pollice di allungo aggiunto ai 28 di riferimento andranno aggiunte 2 lbs al carico reale; viceversa andranno tolte se l'allungo è inferiore a tale misura.
Nei compound il carico reale corrisponde al peak-weight, dichiarato dal fabbricante, ma tale parametro può essere variato.
Il metodo più appropriato per determinare il carico reale è quello di utilizzare un dinamometro.

L'occhio dominante
Gli archi possono essere destri e mancini. Non è detto che la scelta dell'arco dipenda necessariamente dalla mano dominante dell'arciere. Occorre invece stabilire quale sia l'occhio dominante, quello, cioè, i cui segnali visivi vengono considerati predominanti dal cervello.
Per scoprire l'occhio dominante formate un cerchio con i pollici e gli indici delle mani. Tenendo entrambi gli occhi aperti e le braccia distese davanti a voi fissate un oggetto lontano traguardandolo attraverso il vostro cerchio, poi avvicinate velocemente le mani agli occhi. Se andranno all'occhio destro, quello sarà il vostro occhio dominante e tirerete con un arco destro; viceversa, sarà sinistro.

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Riscaldamento
Deve diventare un'abitudine: favorisce la coordinazione dei movimenti, ma soprattutto preserva il fisico da microtraumi.
Vanno benissimo esercizi quali:
- Circonduzione delle braccia e dei polsi
- Circonduzione del collo in tutti e due i sensi (lentamente)
- Stretching: Portare la mano destra sulla spalla sinistra, e con la mano sinistra spingere indietro il gomito destro, facendo una pressione per circa 20 secondi. Da fare per entrambi i gomiti.
- Portare una mano tra le scapole mantenendo il gomito alto sopra la testa. L'altra mano prenderà il gomito e lo spinge lentamente verso il basso. 20 sec.
- Per la muscolatura dell'avambraccio, distendere le dita di una mano, e con il palmo dell'altra cominciate a spingere piano, avvicinando il dorso della prima mano all'avambraccio. 20 sec.
- Una decina di piegamenti sulle braccia (va bene anche appoggiandosi ad una parete)
- Per concludere mimare il gesto di tiro, magari con l'ausilio di un elastico.

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